La sorgente del latte
Forse qualcuno non sa che le credenze e le tradizioni di molti paesi non nascono solo dalle abitudini popolari, ma spesso sono memoria di antichissimi riti pagani.
Un esempio è costituito dalle credenze sull’acqua, elemento sacro perché fonte ed origine d’ogni forma di vita, simbolo di rinascita e rigenerazione, elemento fecondante, sostanza magica e terapeutica. È così che l’acqua, unita ad un’altra fonte di vita, il latte materno, ha permesso all’immaginario popolare di attribuire ad alcune sorgenti la capacità di essere portatrici di latte. Bere alle sorgenti avrebbe dato, come ben potete immaginare, effetti miracolosi: aumento del latte per le mamme che allattano, cura di diverse malattie e via dicendo.
Queste sorgenti si chiamano Fonte del Latte, Fonte Téttera, Fonte Lattaia o semplicemente Pocce Lattaie. Il termine “Poccia Lattaia” si riferisce sia alla forma della stalattite che ricorda vagamente il seno, sia al liquido color del latte (per la grande quantità di carbonato di calcio) che scivola lungo la stalattite stessa e si deposita, erodendola, nella pietra sottostante.
Anche Montepulciano, in località Pianola, ha la sua sorgente di Pocce Lattaie, collocata in una grotta: qui sono state ritrovate numerose offerte votive, sembra portate da chi, almeno fino agli anni Sessanta, veniva qui a bere l’acqua, appunto perché credeva che proprio quest’acqua aiutasse nell’allattamento e nella cura di alcune malattie.
Ai giorni nostri, nessuno va più alla grotta delle Pocce Lattaie per questi motivi, ma questo luogo rimane importante per la comunità di Montepulciano, meta di passeggiate e comunque spunto per racconti e per storie interessanti.